Quando il cielo basso e greve pesa come un coperchio
Sullo spirito che geme in preda a lunghi affanni,
E versa abbracciando l'intero giro dell'orizzonte
Una luce diurna più triste della notte;
Quando la terra è trasformata in umida prigione,
Dove come un pipistrello la Speranza
Batte contro i muri con la sua timida ala
Picchiando la testa sui soffitti marcescenti;
Quando la pioggia distendendo le sue immense strisce
Imita le sbarre di un grande carcere
Ed un popolo muto di infami ragni
Tende le sue reti in fondo ai nostri cervelli,
Improvvisamente delle campane sbattono con furia
E lanciano verso il cielo un urlo orrendo
Simili a spiriti vaganti senza patria
Che si mettono a gemere ostinati
E lunghi trasporti funebri senza tamburi, senza bande
Sfilano lentamente nella mia anima vinta; la Speranza
Piange e l'atroce angoscia dispotica
Pianta sul mio cranio chinato il suo nero vessillo
Charles Baudelaire
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Vorreste conoscere il segreto della morte.
RispondiEliminaMa come scoprirlo se non cercandolo nel cuore della vita? Il gufo dagli occhi notturni, ciechi di giorno non può svelare il mistero della luce.
Se davvero volete scorgere lo spirito della morte, spalancate il vostro cuore al corpo della vita. Giacché la vita e la morte sono una cosa sola, così come il fiume e il mare.
In fondo alle vostre speranze ed ai vostri desideri stà la muta conoscenza di ciò che è oltre la vita. E come il seme che sogna sepolto nella neve, il vostro cuore sogna la primavera. Fidatevi dei sogni perché in loro si cela la porta dell'eterno.
La paura della morte non è che il fremito del suddito quando la mano del re gli si posa in fronte in segno d'onore. Nel suo brivido, il suddito non è forse felice perché si ornerà di quel segno regale? Allora non ricorda forse il suo antico tremore?
Poi che cos'è morire, se non stare nudi nel vento e disciogliersi nel sole?
E dare l'ultimo respiro, che cos'è se non liberarlo dal suo flusso inquieto, affinché possa involarsi finalmente e spaziare disancorato alla ricerca di Dio?
Solo se bevete al fiume del silenzio voi canterete veramente.
E quando avrete raggiunto la vetta del monte allora incomincerete a salire.
E quando la terra chiederà le vostre ossa, allora danzerete veramente. :-))
Gibran Kahlin.